Costa Rica al 100% di rinnovabili. E l'Italia?

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Foto: internazionale.it

Notizia di questa settimana: la Costa Rica è il primo paese al mondo a coprire il proprio fabbisogno energetico utilizzando esclusivamente fonti così dette rinnovabili.

Tutto questo è vero solo in parte.
Senza nulla togliere all'impresa del piccolo stato Americano (a cui va tutta la mia stima e simpatia per l'impegno in questo campo) va specificato che questo dato è relativo alla soddisfazione della sola domanda per l'elettricità, senza quindi contare settori importanti quali i trasporti e riscaldamento a gas.
L'Italiano, medio e di tutte le dimensioni, non può non lanciarsi in lunghe e articolate analisi di come sia invece diversa la condizione nel Bel Paese e io mi sento quindi in dovere morale di accodarmi alla massa. Mi propongo tuttavia di variare prospettiva e cercare di vedere come sia effettivamente la condizione a sud delle Alpi senza partire da tonnellate di luoghi comuni e autocommiserazione nazional-popolare.

La Costa Rica ha un sesto della superficie dello Stivale e 4 milioni di persone, contro i 60 milioni di santi, poeti, navigatori e CT. Questi dati, scolastici, servono come benchmark di rifermento, infatti:
quelli che ci hanno sbattuto fuori dai mondiali producono 7190 Gwh di energia idroelettrica ogni anno, rispetto ai 43256 Gwh dell'Italia. Questo vuol dire che, a livello di km2, il suolo italiano è più produttivo, sotto questa ottica, rispetto a quello Costaricano. Inoltre in realtà già altre nazioni avevano raggiunto, nel corso degli anni, il pieno soddisfacimento del proprio fabbisogno elettrico sfruttando l'acqua. Ad esempio l'Italia.

Questa condizione si è mantenuta fino ad un intorno degli anni '50 quando il boom economico ha creato un inevitabile mismatch tra domanda ed offerta di energia. Ma allora si dirà, tra i più critici, perché non continuare sull'umida strada? Un motivo valido potrebbe essere che in realtà tutte le riserve di potenziale energia idrica, in Italia, sono già state sfruttate e che, ovviamente, non si può aumentare questa capacità. E il solare? Sarebbe bello, ma funziona il giusto. Qua da noi si ha la seconda capacità installata in Europa per quanto riguarda il fotovoltaico ma purtroppo questa tecnologia, benché molto popolare, ha ancora una resa piuttosto ridotta e soffre dell'enorme problema di essere attiva (di giorno) nel momento sbagliato della giornata rispetto a quando la domanda cresce (di sera-dopo il tramonto).

Ma allora, se abbiamo tutta questa produzione di rinnovabili, perché siamo ancora così dipendenti rispetto ai combustibili fossili? Notando l'energia consumata e rapportandola al numero di abitanti si nota come ogni abitante nostrano consumi come 2,68 simpatici e sorridenti costaricani. Quindi magari, se ci si vuole lamentare dell'arretratezza dell'Italia, sarebbe bello non farlo su Facebook, tramite PC, collegato ad Internet, con la luce accesa. 


Che poi oh, a parte il pippone, bravi davvero anche solo per la volontà politica.

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