La periferia della Francia potrebbe risultare decisiva nella corsa alle comunali del marzo 2014 e, soprattutto, alle elezioni europee del successivo mese di aprile? Se guardiamo a Brignoles, piccolo capoluogo di 17.000 abitanti situato nella regione della Provenza- Alpi- Costa Azzurra, non saremmo ovviamente d’accordo. Però quello che è successo tra domenica e lunedì della scorsa settimana dà un forte segnale sul campo della politica francese: nelle elezioni cantonali, cioè quelle per il capoluogo del dipartimento del Varo, il Front National ha vinto in maniera netta, surclassando con il suo candidato Laurent Lopez l’esponente dell’Ump Catherine Delzers, appoggiata in questo caso dal partito socialista, quello del presidente della repubblica François Hollande. Si, perché quando in Francia vedono che la formazione politica di Marine Le Pen è in vantaggio durante una tornata elettorale, gli altri partiti fanno appello alla difesa della democrazia e della repubblica con la costituzione del “Front républicain”. Questa volta però l’appoggio socialista alla candidata della formazione dell’ex capo di stato Nicolas Sarkozy non è bastato ad evitare la batosta elettorale. Con questo risultato Marine Le Pen fa tremare l’Eliseo, e fa tremare pure l’Europa. La figlia di Jean Marie sta portando avanti l’opera di trasformazione del partito, rifiutando persino l’etichetta di “estrema destra”; la forte confluenza di voti dal mondo della sinistra e anche da una consistente parte di immigrati sta rendendo il Front un partito trasversale, che si vuole fare portavoce delle classi più umili e colpite dalla crisi economica. Marine poi sembra volersi distaccare dalle uscite discutibili del padre: pur essendo a favore di uno sbarramento sull’immigrazione, evita il più possibile di lasciare dichiarazioni xenofobe e antisemite (vi ricordate quando Le Pen bollava l’Olocausto come un “piccolo dettaglio” della seconda guerra mondiale?). E ora l’Europa trema: i sondaggi danno il Front National come primo partito alle consultazioni elettorali di aprile per il parlamento europeo. Marine Le Pen ha annunciato che in caso di vittoria percorrerà tutte le strade necessarie per rendere di nuova la Francia “un paese sovrano”: in poche parole, uscita dall’Unione Europea e uscita dalla moneta unica. Una eventuale vittoria della destra radicale potrebbe sortire una sorta di effetto domino sui paesi dell’Europa periferica, dove il vento dell’euroscetticismo non accenna a diminuire. La capacità della Le Pen di cogliere le preoccupazioni e lo stato d’ansia in buona parte della popolazione falciata dalla recessione è dovuta anche alla situazione di stallo di cui soffrono la sinistra, a causa della caduta libera nei sondaggi del presidente Hollande, e i neogollisti, costretti a rimettere in campo Nicolas Sarkozy per far fronte alla crisi di leadership. Il Front National potrebbe rappresentare alle prossime elezioni quello che in Italia ha rappresentato il MoVimento 5 Stelle, una forza anti-sistema che sta sfruttando in pieno la rabbia dei cittadini contro la crisi e i poteri forti dell’Unione Europea e della Banca Centrale e la crisi dei maggiori partiti tradizionali. Marine Le Pen sembra un Beppe Grillo con più consapevolezza politica e con un programma che su molti punti fondamentali presenta idee molto chiare. Nel marasma che questo risultato elettorale ha provocato, Hollande non ha saputo dire altro che un “dobbiamo rialzare la testa contro il rischio del populismo e della xenofobia”. Una dichiarazione talmente soft che sembra più una resa che uno sprono a rialzare la testa.
La Francia spaventa l'Europa
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