Tra pochi giorni l’Italia inaugurerà la sua
presidenza del semestre europeo, una prova sicuramente importante che segue
delle elezioni che hanno visto risultati storici come l’entrata in parlamento
di diversi partiti antieuropeisti. Quello che sta per iniziare è dunque un
periodo importante che richiede un’analisi di ciò che significa veramente
guidare il semestre e quello che potrà accadere.
Fonte: europaquotidiano.it |
Come auspicato durante la campagna elettorale
per le elezioni europee l’Italia ha ottenuto un risultato molto importante,
soprattutto se paragonato alla tenuta
dei partiti tradizionali degli altri paesi membri. Renzi, Mr 40%, così chiamato
dalla Cancelliera Merkel, si presenta con una solida maggioranza. Il presidente
francese Hollande non ha invece ricevuto alcun riconoscimento dai suoi
cittadini che hanno sostenuto le posizioni antieuropeiste del Front National.
Un risultato eclatante è stato registrato anche in Gran Bretagna dove i partiti
storici, che rappresentano la continuità della politica inglese, sono stati
superati dal neonato Ukip, il partito euroscettico guidato da Farage. Anche la
Cdu ha registrato una lieve flessione rispetto alle elezioni parlamentari
attestandosi comunque come primo partito con il 35,5% di preferenze. A livello
di partiti europei è stato il Ppe ad ottenere il maggior numero di preferenze e
dunque, secondo il Trattato di Lisbona entrato in vigore nel 2009, sarà il
leader espresso dal partito di maggioranza ad ottenere la nomina di presidente
delle Commissione Europea.
Fonte: ccitabel.com |
L’Italia dall’inizio di luglio guiderà quello
che viene chiamato il semestre europeo. Quando si parla di guida del Semestre
si parla dell’istituzione del Consiglio dell’Unione Europea, l’organo nel quale
si riuniscono i ministri degli stati membri che, insieme al Parlamento, hanno
potere legislativo. Ogni sei mesi un paese membro a turno presidia il
Consiglio, questo vuol dire che in tutte le riunioni del consiglio, che si dividono
in dieci formazioni tra le quali le più importanti come Affari generali,
Agricoltura e pesca, Ambiente, Affari economici e finanziari e Politica estera,
sarà il ministro competente del paese designato per quel semestre a presiedere
le riunioni dei diversi assetti del Consiglio. Il paese che presiede il
Consiglio, inoltre, rappresenta l’istituzione all’esterno e nei rapporti con le
altre istituzioni europee.
Appare dunque chiaro che guidare il semestre
presiedendo il Consiglio è un’arma a doppio taglio, con abilità diplomatiche e
gli uomini (o le donne) giusti nel momento giusto è possibile indirizzare le
scelte politiche dell’Unione Europea, avere potere di agenda setting e portare le istanze del proprio territorio sui tavoli
di discussione, ma il paese in questione può anche non essere capace di trarre
questi vantaggi.
Il semestre dell’Italia sarà, in particolare,
un semestre diverso dal solito; non sarà infatti un semestre legislativo ma uno
di nomine e di giochi di potere, in particolare questo semestre che si appresta
a cominciare sarà importante per le nomine del Presidente del Consiglio
dell’Unione Europea, dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri
e della nuova squadra della Commissione che sarà nominata tra ottobre e
novembre, la vera attività legislativa infatti inizierà solo nel semestre
successivo.
Fonte: it.notizie.yahoo.com |
Negli ultimi giorni si è parlato della proposta
di candidare il ministro degli esteri del governo Renzi come Alto
rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Questo è un incarico importante e di prestigio che è stato, fino ad ora, rivestito
dallo spagnolo Solana e dalla britannica Ashton poiché è stato istituito solo
con il Trattato di Amsterdam entrato in vigore nel 1999. E’ una poltrona molto influente e che ha
ricevuto un ulteriore rafforzamento con il Trattato di Lisbona, l’Alto
rappresentante infatti è il vicepresidente della Commissione Europea e
partecipa ai lavori del Consiglio europeo insieme ai capi di stato e presiede
il Consiglio Affari esteri indipendentemente dal paese di presidenza del
semestre. E’ dunque quel famoso numero da chiamare per contattare l’Unione
Europea, per citare una celebre espressione di Kissinger. Altra nomina
importante per l’Italia, forte del suo risultato elettorale, sarebbe quella del
Presidente del Consiglio Europeo, ruolo fino ad ora ricoperto da Van Rompuy,
con una durata di due anni e mezzo. Il Presidente del Consiglio è una figura
cruciale nello stabilire i rapporti di forza con il Presidente della
Commissione, l’organo esecutivo dell’Unione Europea, e con l’Alto
rappresentante ovvero con il Consiglio.
Escludendo la nomina di presidenza della
Commissione che, come da Trattato, dovrà essere decisa dal partito di
maggioranza, è lecito pensare che l’Italia riuscirà ad ottenere uno dei due
ruoli suddetti trovandosi così a guidare non solo il semestre ma anche i
prossimi anni da una posizione di forza e di prestigio.
Questo è sicuramente il verso nel quale deve
spingersi l’azione italiana in questo semestre per non rendere questa
opportunità totalmente velleitaria ed inconsistente. C’è bisogno quindi di
puntare sulle nomine eccellenti e sulla forma che avrà la nuova Commissione che
rimarrà in vigore per i prossimi cinque anni e che avrà l’onere di dare una
nuova spinta e nuovi segnali di cambiamento di rotta alle politiche europee per
combattere le istanze antieuropeiste provenienti da tutti i paesi membri.
Gaia Taffoni
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