Raccolta differenziata nelle grandi città: impossibile farla funzionare?

Amministrare le grandi città non dev’essere un compito facile. Tanto più se si considera l’aspetto della raccolta dei rifiuti. Delle 15 città italiane più grandi nel 2011, che vanno dai 200.000 ai 500.000 abitanti, nessuna in quell’anno superava il 65% di raccolta differenziata. Per cui non sono finite nel novero dei “comuni ricicloni” di Legambiente, che con rapporti annuali monitora l’andamento della raccolta differenziata in Italia.



In alcune città le tasse per i rifiuti sono state molto salate, anche laddove la raccolta differenziata è ancora un miraggio. Se si considera l’anno 2011, i cittadini di Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina e soprattutto Catania hanno pagato il servizio della raccolta dei rifiuti fino a oltre 150 euro pro capite, in città che non differenziano nemmeno un quarto di tutta la produzione dei rifiuti.

Le grandi città che riciclano circa la un terzo dei rifiuti, come Milano e Bologna, hanno una tassazione intorno ai 180 euro a persona in un anno. I triestini riciclano un quinto della spazzatura pagando 144 euro ciascuno. Torino è la città in cui nel 2011 le tasse sono state più alte, anche se, tra le grandi città, è quella che ricicla di più dopo Verona. I comuni virtuosi, in cui si ricicla di più senza tasse troppo esose sono Padova, Firenze, Venezia, e Genova.

La gestione peggiore va attribuita alla città di Catania, che nel 2011 ha tassato con 163,39 euro ogni cittadino offrendo come servizio la sola raccolta dei rifiuti (in quell’anno solo il 6% della spazzatura è stata raccolto in maniera differenziata).

Il primo premio va invece alla città di Verona che, sempre nel 2011, ha superato il 50% di raccolta differenziata con una spesa per i cittadini pari a zero (stando ai dati attualmente disponibili), anche se probabilmente il Comune dovrà riscuotere dai cittadini una parte degli arretrati.

Per il prossimo report ci si augura di vedere almeno una delle grandi città tra i “comuni ricicloni”!

Martina Di Carlo




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